
Sarà lei la portabandiera azzurra alla cerimonia di chiusura di queste Olimpiadi invernali domenica, lei che a Sochi non poteva vincere di più: i tre podi conquistati in questi quindici giorni di gare, l’argento nei 500 e i due bronzi, nei 1500 metri e poi nella staffetta femminile. E dopo stop, ha già annunciato che lascerà.
Arianna Fontana è il fiore all’occhiello dell’Italia e delle Fiamme gialle. Tornerà a Sondrio lasciandosi alle spalle la sua favolosa avventura olimpica, con un argento che per lei “vale un oro”, una caduta sulla pista che ricorderemo ma che non l’ha fermata, le sue bizzarre smorfie nelle tante foto che la ritraggono. Un’atleta per cui il successo è fatto di “piccole cose che messe insieme fanno tanto”.
Ventiquattro anni fra poco, timida (dicono) ma di gran carattere stando ai suoi score, Arianna ha sempre una parola di ringraziamento per chi si felicita del suo successo e l’ha avuta anche qui, dalla squadra agli allenatori, alla Guardia di finanza, per chi “ha fatto il tifo” e anche chi “era contro di me”. Sono anche loro che l’hanno fatta diventare quella che è.
Un occhio lo ha sempre per gli altri, per la squadra, per i colleghi. Quando Carolina Kostner è salita finalmente sul podio, giovedì, le ha mandato una dedica con una foto su Twitter: «GRANDEEE @msKOSTNER! Ora non devo più farti vedere la medaglia perché ne hai una tutta per te!! #sochi2014 #BRONZO».
La sua scheda di atleta è lunghissima, Sochi era la sua terza competizione olimpica, impossibile riassumere tutti i suoi successi dall’esordio nel 2005. Per arrivare a tutto questo ha fatto un gran lavoro, “si allena ogni giorno con tenacia”, anche durante le vacanze, è scritto.
Arrivata da Vancouver con un bronzo che già pesava parecchio, ha confermato di essere una vera campionessa che scesa dagli sci somiglia a molte ragazze della sua età. Una che ama la musica e il cinema, che sfreccia sui pattini da quando aveva quattro anni, ispirata dalla passione del fratello. Nello sport ha una filosofia che la dice lunga sul personaggio: “Qualunque cosa tu faccia, sii certo di amarla e di divertirti nel farla”. Prendere nota, please, perché a lei è servito eccome.
Nella sua intensa carriera c’è l’onore di essere stata la prima italiana a vincere la medaglia individuale nello short track e quello di aver ottenuto la nomina a Cavaliere dal presidente della Repubblica. Chissà se tornerà sulla sua decisione di chiuderla qui o sarà tentata ancora di allungare quella fila di successi. Meglio stare connessi e dare un occhio ai social: lì lei c’è ancora.
