
Cerchi Kenza Tazi su Facebook e spulciando sul suo album di foto spuntano subito due grucce: un’operazione al legamento crociato, un grande classico degli sciatori, l’ha bloccata un anno fa ad Ancelle, nelle Alpi francesi dove vive. Oggi Kenza è lì dove gli altri sciatori devono essere, a Sochi con i colleghi dello sci alpino, nel gigante, una delle cinque atlete africane sbarcate a Sochi.
Kenza ha appena diciott’anni – il compleanno l’ha appena festeggiato a Sochi – ma il suo motto è di quelli molto seri, magari più da persone agé: “Il lavoro duro ripaga”. E il Marocco è già orgoglioso di lei che sfila sotto i Cinque cerchi.
Nata a Boston, trapiantata ad Albertville diciassette anni fa, ha iniziato a sciare a tre anni e nel primo sci club ha messo piede che ne aveva dodici. È lei stessa a raccontare così la sua storia di sportiva, confessando di aver cercato per tutta la vita di passare più tempo possibile sulla neve: “Ogni anno i miei mi portavano a sciare una settimana in estate – ricorda nelle interviste – e ogni anno il mio amore per questo sport cresceva a dismisura”.
Con lei e gli altri due atleti sbarcati a Sochi il Marocco – presente per la sesta volta ai Giochi olimpici – Kenza potrebbe finalmente registrare performance di grande livello. Certo, la delegazione marocchina resta molto light, dicono i commentatori. Ma il presidente della Federazione marocchina di sci e montagna Mustapha Nait Lhou non è d’accordo: secondo lui il suo paese è “il più rappresentato tra le nazioni arabo africane”.
Kenza ce l’ha messa tutta per inseguire il suo sogno, il suo eroe è Bode Miller e ammette – era ancora al liceo – che “è stato molto duro all’inizio, il mio livello era debole rispetto a quello degli altri che praticavano lo sci da molto tempo. Ma grazie alla mia motivazione e alla mia perseveranza ora sono capace di correre ai più alti livelli”.
Dopo quello dello sci, c’è il sogno di studiare a Cambridge, e forse il nome di Kenza diventerà più popolare dopo gli slalom a cui parteciperà. Per ora è così piaciuto al sito Disneybaby, che ne ha fatto uno dei nomi da suggerire alle mamme in dolce attesa che navigano in internet a caccia di originalità.
