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Eva Montanari: disegnare Rimini con Fellini e Pinocchio

L'autrice-illustratrice riminese pubblica in Italia, negli Stati Uniti, in Giappone, Taiwan, Spagna, Francia, Inghilterra, Germania. Il suo ultimo libro, Federico, racconta l'incontro fra due bugiardi famosi: il regista emiliano e il protagonista del romanzo di Carlo Collodi

“Desideravo creare storie fin da piccola. Mia mamma mi leggeva sempre libri di racconti, nonostante ai miei tempi non si producessero tanti libri per bambini…il panorama era diverso”.

Eva è proprio come la immaginavo: simpatica, sorriso spontaneo, attenta e garbata. E bionda.

Eva è Eva Montanari, autrice-illustratrice riminese che pubblica in Italia, negli Stati Uniti, in Giappone, Taiwan, Spagna, Francia, Inghilterra, Germania. I suoi libri sono tradotti in mezzo mondo, le sue opere esposte nell’altro mezzo.

Eva parla di cinema, di arte, di letteratura con disinvoltura e semplicità.

Eva parla del cinema di Federico Fellini, e le sembra naturale poiché “Sono di Rimini, da bambina guardavo i film di Fellini, soprattutto Amarcord”. Quei film li vede e rivede tantissime volte, li conosce a memoria e ne cita qualche dialogo in dialetto romagnolo: “Mo, se la morte è così, non è un bel lavoro!”

Un giorno, mentre disegna ascoltando il programma radiofonico FeFè su Radio3, scopre che uno dei libri preferiti dal regista riminese era Pinocchio. “Mi si è aperta una strada: sono nate molte immagini e poi…” Dopo quattro anni di gestazione, Eva pubblica, con Kite Edizioni, il libro Federico, che racconta l’incontro tra due bugiardi famosi: Pinocchio e Fellini. Il libro è visionario e rappresenta molto bene lo spirito felliniano del sogno e del surreale, ci sono continui rimandi ai film del regista: inizia con Pinocchio perso nella nebbia di Rimini (vi ricorda qualcosa?). E poi ci sono tamburini trombettine, bambini e burattini, e tanto altro ancora.

Le chiedo se il cinema del grande regista abbia condizionato le sue illustrazioni: “Ho studiato bene le sue inquadrature, il suo modo di raccontare, ma poi ho raccontato come piace a me”, dice.

Eva parla di Fellini come fosse un fratello maggiore, svela segreti, racconta la passione del regista per il teatro di burattini. La passione di Eva è disegnare: “Nel disegno ho un approccio analitico, più che di sintesi”. I suoi riferimenti pittorici figurativi sono tanti e diversi: “Ora mi sto concentrando su Giotto. Amo Casorati, Balthus e tra gli illustratori la mia preferita è Lisbeth Zwerger”.

Parla di arte, elenca le varie tecniche usate per ogni singolo libro e spiega come è nato quello su Matisse, commissionato da Palazzo Diamanti di Ferrara e passato al vaglio degli eredi del pittore stesso prima di ottenere l’ok per la pubblicazione. Racconta come il quadro sulle ballerine di Degas le abbia ispirato un libro uscito qualche anno fa: ”Mi chiedevo, cosa starà pensando la ballerina col tutù vicina al piano? Da lì è nata la storia”.

Cinema, Arte e letteratura. Eva è una grande lettrice e si lascia trasportare dalle parole: il testo di uno dei suoi numerosi libri racchiude personaggi della letteratura classica come la balena bianca, l’uomo di latta, i cavalieri che si battono contro i mulini a vento e molti altri. “Progetti per il futuro? Non so, ora sono a ‘riposo’, non sto preparando nessun libro, sto leggendo molto”. Avere tempo per leggere molto ed avere un dono come quello di saper disegnare. Sì, Eva è una ragazza fortunata, ma, soprattutto, capace.

P.S. Devo farvi una confessione: Federico Fellini non è uno dei miei registi preferiti, forse perché ho sempre faticato un po’ a capire i suoi film. Durante questo incontro ho scoperto che i suoi film non dovevo capirli, ma solo guardarli e farmi trasportare dai suoi sogni. Meglio tardi che mai, no?